Ancenstrali’s Karma

In una fase storica (commerciale) ove va tanto di moda invocare il metodo “ancestrale” nel processo di spumantizzazione, io ho incontrato un vignaiolo (anzi una vignaiola) che mi ha risposto: “ma io l’ho sempre fatto così!” E non potrebbe essere diversamente per la Fattoria Cabanon, che ha fatto del simbiontico rispetto del ciclo della natura la propria filosofia di vita.

Più conosciuta per i meravigliosi rossi prodotti, comincio l’avvicinamento delle nostre chiacchiere via web alla cantina, con il vino più strano della loro poliedrica produzione.

Scende nel bicchiere vestito di un giallo carico maturo (gli ultimi bicchieri persino velati dalla massiccia presenza delle proprie fecce);  i profumi sono semplici, elementari, sa assolutamente di uva, pur non riconoscendo alcuno dei  vitigni costituenti l’assemblaggio (Pinot grigio, Sauvignon e Chardonnay), poi sensazioni di litchi bianco. E’ semplice anche al palato, di struttura leggera, ed è proprio questa leggerezza l’elemento di equilibrio tra un’acidità che non si svela mai (ma presente anche se corroborata da una effervescenza solo residuale)  ed una rotondità alcoolica che ritorna con aromi di frutta gialla matura. Lascia nella degustazione un’impronta antica.

d.c.

L’etichetta.

Visione di insieme.

La retroetichetta con i dettagli del progetto.

Panorama.

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