PRODUTTORE: LEALI DI MONTEACUTO
NOME DEL VINO: MONTAGÜ – BENACO BRESCIANO REBO IGT
ANNATA: 2015
PAESE: ITALIA
REGIONE: LOMBARDIA
AREA VITIVINICOLA: BENACO BRESCIANO
TIPOLOGIA: VINO ROSSO FERMO
UVE: REBO 100%
GRADO ALCOOLICO: 14%
NOTE PERSONALI: Il titolo prende spunto dall’esortazione dialettale dell’amico che mi ha gentilmente omaggiato la bottiglia. Viene pronunciata quando si trova davanti a un cibo o una bevanda non conosciuti, lui esclama sempre “tastòmel!”: (trad. in italiano: assaggiamolo!). L’esortazione è diventata iconica nel gergo familiare. Mi sembrava giusto tributare il titolo alla persona che mi ha omaggiato il vino più che al produttore del medesimo.
Passiamo ora a scrivere due parole sulla bottiglia stappata durante una grigliata in una solatìa domenica di gennaio. Le uve Rebo sono un incrocio tra Merlot e Teroldego. L’uva prende il nome dal suo inventore, il trentino Rebo Rigotti, che creò la tipologia e ne affinò la produzione. Questo vitigno è stato inserito nel novero delle uve da vino rosso nel 1978.
Quindi nativo del Trentino il Rebo è poi “emigrato” nella zona del Lago di Garda e molte cantine lo producono come vino di punta delle rispettive linee. Anche la Cantina Leali di Monteacuto, sita nell’omonima località alle spalle di San Felice del Benaco, ha il suo top di gamma nel Montagü (Monte Acuto in italiano appunto) da uve Rebo.
Lo stappo un po’ prima della mescita per consentire al vino di aprirsi, visto che ha circa sei anni di età. Il colore è rosso rubino scuro leggermente velato e qui mi fermo senza inoltrarmi in una descrizione cromatica degna della mazzetta di un pittore. Nonostante qualche chiusura iniziale il vino appare ancora integro senza note ossidative evidenti. Si presenta al naso con sentori di frutta rossa sotto spirito abbastanza inteso, al palato è caldo, alle note di frutta si affiancano spezie e caffè, secco, di buona struttura e persistenza.
Si è abbinato bene alla salamella e anche alla bistecca ma il meglio l’ha dato con i formaggi Salva Cremasco e Quartirolo ove il sentore di prugna sotto spirito ha trovato il migliore connubio col latte vaccino e la sapida grassezza del formaggio ha trovato il suo degno contraltare tannico e alcoolico nel vino.
Il cuoco Andrew Zimmern concludeva la trasmissione di qualche anno fa “Orrori da gustare” su Discovery Travel con la frase “e ricordate, se vi sembra buono, mangiatelo“. Mi permetto, quindi, di concludere il mio post in questa maniera: “quando stappate una bottiglia di vino, se vi sembra buono, bevetelo!”
By D.T.