L’arte dell’ossidazione

Dopo una serie di incontri non propriamente piacevoli (alcuni dei quali racconterò in seguito) dovevo rinfrancarmi con il mondo, ed in tema di ossidazione mi sono tuffato nella “ruggine” aprendo uno straordinario Madera antico. Il Sercial old reserve Barbeito 10 years old dimorava nella mia cambusa da oltre un ventennio (cioè da quando per una settimana intera mi sono esclusivamente nutrito di liquidi relegato in un esilio paradisiaco sull’isola atlantica). Dal momento che questo blog (come già abbiamo detto) confidenziale non ha alcuna intenzione di essere una didascalica lezione da professorino, se qualcuno dei venticinque lettori è curioso di conoscere il metodo di produzione del Madera, se lo vada a studiare per conto proprio. Posso solo consigliare lui di abbinare alla lettura una fredda bottiglia di Sercial… vedremo poi se farà ancora quella faccia quando sentirà il termine “ossidazione”. Signori… il paradiso. Nei profumi di quel bicchiere puoi trovare di tutto: finezza da fioretto, intensità da pugile. L’uva passa vira al fico, cacao, tabacco (biondo). Una profondità da fossa delle Marianne. E poi perdendo un po’ di temperatura l’uva diventa spina e l’acidità ti avvolge l’olfatto. No… non sono ancora ubriaco! Ma le sensazioni si fondono confondendo i sensi. In bocca tagliente, misurato come un bisturi, infinito in persistenza. E tornano note agrumate imbevute di cioccolato amaro. Ma cosa fate ancora lì? Fra poco la bottiglia è finita.

d.c.



La felicità in un bicchiere ed in una bottiglia quasi finita… da solo!


Ai fondi del caffè preferisco la lettura di questi…

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