Prove di Neorealismo da blog (…). Vi voglio dimostrare che le bottiglie, quelle buone, finiscono! Anzi… quei pazzi di WTB, molto (troppo) spesso se le finiscono anche da soli.
d.c.
Prove di Neorealismo da blog (…). Vi voglio dimostrare che le bottiglie, quelle buone, finiscono! Anzi… quei pazzi di WTB, molto (troppo) spesso se le finiscono anche da soli.
d.c.
Troppo tardi… sono arrivato troppo tardi! Il colore ancora vivido mi ha ingannato, ma i profumi sono rimasti legati ad una riduzione che non si è mai sciolta, anche ad ore di distanza. Piatto anche in bocca. Troppo tardi…
d.c.
C’era un tempo (… oramai inizio tutti gli articoli così!), in cui, a casa mia, se un Amarone non aveva almeno vent’anni non era pronto!
E così ho atteso paziente per questo 2005, scommettendo note ancora giovanili. Ed invece sono arrivato appena appena in tempo per incontrare la chiusura dell’arco dell’arcobaleno…
Nonostante un giusto periodo di ossigenazione, la riduzione ha bloccato fragranze e profumi per alcune ore, per poi concedere solo alcuni accenni di prugna e cacao. In bocca la freschezza è ancora invitante, ma tutto svanisce rapidamente, troppo rapidamente lasciando solo una scia alcolica.
Ma dove si sono nascosti i miei vecchi Amaroni?
d.c.
C’era un tempo, in cui giovane mi applicavo con ardente intensità allo studio del vino; ed in quel tempo mi ero ripromesso di bermi, nel corso della mia vita, tutta la Champagne, dalle grandi maison agli sconosciuti garagiste: impresa eroica che solo i giovani dall’incosciente coraggio potevano progettare, ignari della relativa titanicità (e probabilmente irrealizzabilità). Ma oggi, canuto e più prudente nelle “stappature“, mi domando seriamente se sarò in grado, nel mio percorso senza meta, di riuscire almeno a bermi tutta la Franciacorta, pur essendovi di casa… Sempre nuovi produttori nascono, nuove etichette attirano i miei sguardi, e più flebile diventano le mie certezze…
d.c.
Per la rubrica “Vini strani dal mondo”, finalmente un campione che non vede l’Editore come scopritore (in effetti la rubrica più coerente per il nostro Editore dovrebbe essere “Strani vini dal mondo sorprendenti”…). In effetti questo Spumante di Qualità Brut da uve Sangiovese è effettivamente strano, sorprendente… ancora non lo so!
Molto corretto al palato, anche di discreta struttura, ma alla fine un po’ banale. La domanda da porsi è quindi: ma avevamo veramente bisogno di un ennesimo spumante, quand’anche particolare perché prodotto da uve rosse? Io dico di no! A Castellina in Chianti, per favore, lasciatemi solo il mio adorato Chianti!
d.c.
Rincorrerò la banalità, ma credo che tutto su questo vino sia stato raccontato, sulla sua perfezione e sul suo fascino. Voglio solo lasciare traccia che sono anche io testimonianza della vibrante emozione che questo miracolo sa suscitare.
d.c.
“Messieurs…
ricordatevi che siete stati scacciati dal Paradiso Terrestre perché avete mangiato, non perché avete bevuto!…”
d.c.
Quanta potenza e quanto calore! Non siamo più abituati a questi “Rossi” da masticare. Il frutto rosso che ti riempie la bocca ti invoglia a morsicarne un altro po’, ma poi la felicità sale e la testa comincia a girare… L’ho azzardato su un semplice uovo al tegame ricoperto da abbondante “trifola”, e non avrei più voluto che quel momento finisse…
d.c.
Non potevamo che cominciare così…. Ronco Calino 2010
BUON ANNO
Iniziò tutto nel 2017 al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. Ricordo ancora chiaramente, nonostante il mio tenore alcolico elevato dopo i tanti assaggi, che sul finire della giornata percorrendo i lunghi corridoi stipati dai tantissimi espositori, venni attratto dalle artistiche etichette. Assaggiai così, per la prima volta i vini di De Vinosalvo piccoli vignaioli, su circa 4 ettari, della maremma toscana. Fu senza ombra di dubbio l’avvolgente e intensa profondità del Galfridus, presumo all’epoca annata 2012, che mi stupì e così, privo di alcun indugio, mi accaparrai una bottiglia. Ma si sa l’imprevisto a volte è dietro l’angolo. Si, in uno spigolo dello scaffale della mia cantina dove, poco tempo dopo, ho urtato la bottiglia che cadendo è andata in frantumi. Ora la rabbia monta sempre velocemente in queste circostanze, ma ricordo che quella volta ci rimasi davvero male: “tra le tante, proprio quella doveva rompersi!!”. Ne avevo solo una. E in amor si sa vince chi fugge, ero disperato!! Ma il destino a volte sa riservare piacevoli sorprese…..E così trascorsi ormai quasi due anni, qualche giorno prima della manifestazione riceviamo un invito dall’azienda De Vinosalvo a partecipare alla FIVI 2019 tenutasi a fine novembre a Piacenza. Ci accoglie Claudio all’ingresso omaggiandoci dei biglietti, a cui offriamo un piccolo souvenir gastronomico piacentino da gustare insieme ai suoi vini nel pomeriggio.Trascorriamo la piacevole giornata tra gli assaggi e le battute, unitamente al gruppo dei soliti noti come già accuratamente descritto da D.T. Eccoci quindi giunti da Claudio che unitamente ad Alison, australiana enologa della cantina, ci fa riassaggiare le loro eccellenze. Partiamo alti, nel bicchiere il Santàrio 2015 Shiraz in purezza frutto dell’esperienza maturata da Alison nella gavetta australiana sull’internazionale vitigno. Occhieggia il rubino nel luminoso violaceo, naso importante in cui nell’iniziale nota pepata emergono frutti di bosco e viola seguiti poi dal cioccolato. Sorso tosto, forse merita ancora un po’ di riposo, già comunque avvolgente in cui riaffiora il pepe accompagnato da bacche di ginepro. Bene equilibrati i 14,5 gradi supportati da acidità e piacevoli tannini. Lunga in bocca la persistenza. Un gran bel bere! Avanti con il Galfridus 2014 Selezione del Saggio sempre 100% Shiraz. Rubino profondo dai porpurei riflessi. Penetrante al naso, un pot-pourri di fiori rossi intrecciato da amarene e more macerate seguite da appagante cioccolato nero e nuance di vaniglia. Beva voluminosa e calda, l’apporto del legno è poco invadente con tannini di elegante fattura e fini sensazioni sapide. La chiusura potente e lunghissima lascia una scia di balsamico. Potenziale evolutivo enorme. Che spettacolo! Ritrovo l’amore perduto. Un plauso a Claudio ed Alison per la passione che sanno trasmettere ai loro vini. Grazie ancora per il bel pomeriggio trascorso insieme e per il gradito omaggio. Non ci resta che raggiungervi prima o poi in maremma per un pic-nic.
R.R.