Convinto che la Franciacorta debba perseguire la via dei non dosati, o perlomeno degli extra-brut, vere eccellenze qualitative del territorio (a volte anche a discapito di un mercato che gradisce prodotti più semplici) e memore delle indicazioni della cantina che riferisce di una vendemmia 2010 di eccellente qualità, non ho potuto sedare la mia sete e resistere all’apertura di questo Nature 2010 di Ronco Calino, fratello di quel godibilissimo Brut 2009 di qualche giorno (e post) orsono. L’ impianto olfattivo è molto simile, pur non trovando la composizione degli assemblaggi. Anche questo campione, bellissimo alla vista. Entrata tagliente ed imperiosa nel palato, peccato però una chiusura decisamente amarognola, che un po’ delude il dolce oblio…
d.c.

Ma che fine hanno fatto le “Riserve” in Franciacorta? Attendendo dì trovarne una sul mio cammino oggi mi sono dedicato ad una riserva in pectore ossia un millesimo di Ronco Calino del 2009: prodotto da uve 65% chardonnay e 35% Pinot nero coltivate nel bellissimo anfiteatro morenico vicino alla cantina di Cazzago San Martino. La bottiglia affrontata viene segnalata nel lotto di sboccatura settembre 2015. Semplicemente “bello”: in tutte le sue caratteristiche. Giallo paglierino già con riflessi dorati, perlato da infinite effervescenze finissime. Olfatto di suprema eleganza, di ispirazione fin troppo champagneggiante (…). Eleganza che si ritrova al palato accompagnata da una persistenza notevole tutta giocata tra una freschezza tagliente ed un frutto giallo ed agrumato. Oggi perfetto, ma forse riuscirà a superare facilmente ancora qualche anno in cantina. Interessante il fatto che il cantiniere di Ronco Calino annunci un 2010 ancora più interessante.