Al naso sentori di sauvignon blanc.
In bocca esprime costruita apprezzabile complessità di invitante beva.
Ma i sentori di sauvignon??
R.R.


Al naso sentori di sauvignon blanc.
In bocca esprime costruita apprezzabile complessità di invitante beva.
Ma i sentori di sauvignon??
R.R.
Che in Franciacorta si beva bene non sarà WTB a sancirlo, ma probabilmente è provato dalla qualità media diffusamente alta, anche in quelle cantine meno blasonate e conosciute. Io non avevo mai bevuto Monte Alto, ma l’Extra Brut incontrato non ha fatto per nulla brutta figura, anzi… Bel frutto giallo croccante al naso; struttura significativa in bocca, prova di mano sapiente, con inattesa lunghezza. Buono: promosso!
d.c.
Umile, ma pulito, sincero, piacevolissimo. E’ una bottiglia da “tutti i giorni”, verdognolo alla vista, un po’ erbaceo al naso, ma poi arriva anche una nota agrumata, bello fresco al palato e sulla lingua, per spazzare via i malumori della giornata.
d.c.
Ero estremamente curioso: uve dal Collio, mano enologa trentina (cantina integrata in una location da sogno…). Chardonnay e Pinot Nero. Mmmmmmhmmm…. mi aspettavo qualcosa di più! O perlomeno mi attendevo una nota di distinzione dagli oceani “petillant” di metodi classici che hanno alluvionato l’Italica penisola. Vino corretto, persino un poco ambizioso, ma privo del carattere distintivo che attendevo. Da rivedere.
d.c.
L’intensità e la grassezza di questo Sauvignon comincia ad apparire già alla vista, con un giallo solare intenso e con una viscosità pastosa. Il naso è erbaceo, con un frutto a polpa gialla maturo che appare solo in coda. In bocca è caldissimo, avendo già ceduto sulle durezze. Molto morbido, rotondo. Arrivato a destinazione, ma non so se riesce oltre.
d.c.
Vabbé… mi tocca ammettere che, nonostante sia un Satén, e che io … (per nulla i Satén…) questo Satén Biodinamico di Cavalleri è strepitoso, uno di quei vini per i quali potrei perdere la testa, e berne senza soluzione di continuità: è vino maturo, ma è un vino che racconta tante storie e la sapienza di una cantina che sa da sempre coltivare gioielli. E’ complesso, ma ammalia con storie di frutti maturi, di erbe aromatiche, di gesso e di freschezze rigeneranti. Un diamante brillantissimo.
d.c.
Bellissimo esemplare di Extra Brut, di alta nobiltà senza essere costretti alla vendita di un organo, come ahinoi è sempre più sovente in Franciacorta. Molto incisivo al naso, dove già annuncia la sua affilatura. Pungente sulla lingua, pulito, molto preciso: tutti aggettivi metaforici per dire che è buono, anzi buonissimo.
d.c.
Editore ci stiamo preparando
Quando al tavolo del ristorante hai Tito, stai sicuro che cercherà di proporti un Sauvignon, e tra questi, sicuramente, un Sauvignon proveniente da Trentino o Alto Adige. E così… anche questa volta.
Molto tenue sia sugli aspetti visivi, che nei profumi, dolomiticamente impostati sulle note del bosso. In bocca invece accelera con grande freschezza ed una rotondità, apparentemente alcolica, che riempie.
d.c.
È probabilmente uno dei miei vini “del cuore”: ancora per me impossibile rinunciarvi quando lo trovo in carta. È l’espressione più sincera del Prugnolo Gentile, da sempre un faro di riferimento, soprattutto per una denominazione che qualche problematica “identitaria” l’ha sofferta (e le soffre…).
Succoso, avvolgente, morbido ma di distinta struttura e di freschezza incisiva. Costante nel tempo, direi riconoscibile nello stile e nella sua confermata matrice tradizionalista: questo è il Rosso da ciccia…
Ciao Arnaldo…
d.c.