Non ricordo se ne abbiamo già parlato: Franciacorta mon amour?

All’alba del duecentesimo inserto nella nostra rubrica non ricordo se abbiamo mai parlato di un vino che spesso ha impreziosito la nostra tavola ed accompagnato le nostre chiacchiere. E per l’occasione modifico il nome di una mia storica intitolazione passando alla versione francese.

E’ il Satèn di casa Muratori: Cesonato. Delicato, sussurrato sia al naso che in bocca. Tutto è molto fresco e floreale, anche la frutta gialla che ritorna nelle note di retrolfattazione porta la croccantezza della primizia. Satèn paradigmatico, anche nella sua semplicità che potrebbe essere confusa con mancanza di carattere.

E quindi riaffiora in me la solita domanda: ma c’è ancora un mercato trainante per i Satèn franciacortini? Qualcuno mi aiuti…

d.c.

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