Libera interpretazione celtica dell’ “occhio di pernice”

Ho cercato e ricercato nel web questo “Oeil de perdrix” padano che ho rintracciato nella mia cantina, ma non ne ho trovato orma nel web. Credo nascente dalla stessa ricetta di assemblaggio dell’attuale Rosè (ossia 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero) di casa Facchetti in Erbusco . Lo sapete non sono un grande estimatore dei Saten di Franciacorta ed ancora di meno dei Rosè (… che razza di winesnob, direte correttamente Voi…), e tutto ciò è prova che non capisco un tubazzo! Perché questo “Occ de Pernis” è (sorprendentemente, ma la sorpresa è evidentemente solo per me) buonissimo! Veste una tipica buccia di cipolla tenue, molto delicatamente rosata. I profumi sono nitidi, netti, non intensissimi, ma gradevolmente fruttati. In bocca struttura e pulizia su tutto. Tagliente ed appagante. Dalla persistenza affascinante, lunghissimo abbandona il cavo orale lasciando un particolare ricordo di ribes rosso. Da ritrovare e riprovare!

d.c.

Riflessi di tramonto (e si riesce anche ad intuire l’azzeccato abbinamento ad un piatto di sushi).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *