Franciacorta, I love You…? X puntata.

Dovrò modificare il titolo della mia rubrica, perché da qualche giorno a questa parte sto approfittando troppo del punto di domanda! In attesa che i miei compari ci raccontino il viticoltore, io continuo a raccontarvi il vino. Qualche giorno or sono ci siamo abbandonati ad un Rosé fuori disciplinare Franciacorta, molto particolare, oggi ci dedichiamo ad un non dosato rispettante le indicazioni del disciplinare, ma non per questo meno particolare del primo.Siamo sempre in compagnia di un prodotto dell’azienda agricola Il Pendio di Michele Loda, in Monticelli Brusati:Il Contestatore Pas Dosé.Certamente magnetica la dichiarazione di questa etichetta per dei degustatori anarchici quali siamo noi, ma in realtà pare solo il nome del cru di provenienza delle uve esclusivamente Blancs…. Una cosa é assicurata però: non ci sarà contestazione, ma di particolarità questo vino ne ha veramente tante. Millesimo non indicato, ma una data della controetichetta richiama un’annata 2011. Olfatto giocato su note di frutta matura, ma su sensazioni niente affatto dolci. Anzi una nota metallica ed affumicata lo accompagna in profondità. Ma lo stupore (ed il dubbio) in bocca, dove è forte la percezione del processo di spumantizzazione seguita: il vino base è una classica vinificazione in bianco, senza gli eccessi di acidità di vendemmie precoci. Ed infatti non sarà la spalla acida, seppur presente, ad essere l’arco di volta della struttura: il vino davanti a noi è sapido, insolitamente sapido e quella nota fumé del naso ritorna come leitmotiv nella retrolfattazione del cavo orale. Ricorda fortemente i Franciacorta delle origini, o perlomeno di 25 anni fa. Qualche forte ricordo o ispirazione dei grandi Maestri transalpini? Tradizione come forma di contestazione? Lascio ai miei esperti maestri la risposta.

d.c.

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