Sufficientemente carico di profumi varietali, si fa riconoscere per la sua variante altoatesina grazie alla distintiva impronta di bosso. Poi molta frutta, soprattutto in bocca, per un sorso scorrevole e piacevole per le calde notti estive.
d.c.


Sufficientemente carico di profumi varietali, si fa riconoscere per la sua variante altoatesina grazie alla distintiva impronta di bosso. Poi molta frutta, soprattutto in bocca, per un sorso scorrevole e piacevole per le calde notti estive.
d.c.
Oramai lo sapete che, al di là della normativa, non posso pensare di chiamare Amarone un vino che ha poco più di 5 anni. Ma certo, so perfettamente che le cantine non possono permettersi di costruire un mercato su vendemmie passate da un po’, ma abituato a bere straordinari anni 2000 (per la precisione 2001 e 2004), ancora perfettamente integri anni 90 (che cosa è il ‘97?), approcciarmi ad un vino così giovane mi mantiene sempre un po’ sul prevenuto. Ed infatti il vino è molto immaturo, privo di note terziarie, di forte freschezza che bilancia con vigoria un calore alcolico imponente, e non immediatamente digeribile. Al naso qualche nota un po’ rustica e di non sublime eleganza. Ma il vino è forte e robusto ed evolverà sicuramente. Da ritrovare tra un paio di lustri.
d.c.
I nostri 3 affezionati lettori si ricorderanno della mia rubrica “Franciacorta, I love you”, rubrica immediatamente chiusa nel momento in cui in Franciacorta siamo stati travolti da effluvi di bollicine, non scadenti, ma inutili! Ma qui l’amore va pronunciato con decisione! Bello questo Nature… incantevole!
d.c.
Attirato da una bottiglia ed una etichetta bellissima. Prosecco? Punto.
d.c.
E dopo essere atterrati ad Ambonnay si svolta ad Ovest, paralleli alla Marna, puntando su Epernay., passando per Tauxières-Mutry. A mia memoria lì intorno è tutto Grand Cru, ma evidentemente la mia memoria e soprattutto la mia preparazione scarseggia perché qualche Premier Cru affiora… ed in effetti il BdB è un po’ verdognolo, grande struttura acida, ma una profondità ed espressività non completamente sviluppata… non da Grand Cru.
d.c.
Verzenay. Superi la collina, scendi qualche centinaio di metri e ti trovi nel paradiso di Ambonnay. Ovunque ti giri le marze sono cariche di grappoli di Pinot nero, che qui è nobilissimo. Partendo da questi ricordi, leggendo che beviamo “récoltants”, e la suggestione è già partita, e la degustazione condizionata… inutile dirvi che il vino era buono, anzi buonissimo!
d.c.
R.R…. Dimmi cosa ne pensi? È una cantina che lavora bene, con alcuni buoni se non ottimi prodotti. Trova sede in un posto che è veramente un incanto… ma dimmi R.R., tu che parli con il loro accento e cadenza, ma… con tutte queste bollicine, prodotte dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, avevamo proprio bisogno di una Principessa petillant ? Dimmi R.R… dimmi…
d.c.
Che grandi vini producono le Marche con l’uva Montepulciano!!! Vino dalla finezza e stile commuovente, un piccolo capolavoro sussurrato. Magico equilibrio.
d.c.
Che carica di antociani! Più che rosato sembra un arancione shocking… pieno nei profumi rotondi e di frutti estivi. Bocca gonfia con un liquido di corpo! Impressionante il cambio di matrice con la temperatura: servito freddo potrebbe addirittura accompagnare un aperitivo, ma scaldandosi, se tu fossi bendato, lo confonderesti con un rosso!
d.c.
Laziale Grechetto in purezza. Appare limpido l’intenso giallo dorato che invoglia alla beva. Una esplosione di fiori di sambuco, frutta gialla e scorza di agrume. Chiude la vaniglia mai invasiva, data dall’affinamento in legno, davvero ben utilizzato. Sorso vibrante in cui si percepiscono i 14° ben sposati ad una piacevole, minerale freschezza. Lo ricordavo buono, l’ho ritrovato super!!
R.R.